E’ “naturale che gli attentati di Bruxelles abbiano una ripercussione” sul turismo. Lo ha detto il ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini a Firenze. “Quello che si deve spiegare davvero – ha aggiunto – è che quello che il terrorismo vuole è esattamente fare cambiare il modo di vivere, fare prevalere la paura, fare richiudersi in casa. Mentre i governi, gli Stati, devono assolutamente garantire il più possibile la sicurezza e tutte le misure di prevenzione e di repressione, contemporaneamente le società civili devono dimostrare di sapere reagire, di non cambiare i propri modelli di vita, che è esattamente quello che vogliono i terroristi”.
Dopo la tragedia di Bruxelles, “c’è davvero un bivio per l’Europa: o gli Stati si rinchiudono impauriti in improbabili difese nazionali, o invece – ha osservato Franceschini – scatta l’esigenza assoluta di un’Europa unita che non si deve occupare soltanto di economia ma di una strategia comune, di una difesa comune, di una collaborazione totale fra i servizi di intelligence, forze di polizia, che è la risposta più forte che si può dare al terrorismo. Insomma, serve più Europa”.
Quindi Franceschini ha assicurato che la sicurezza per proteggere i tanti beni culturali italiani “è già aumentata da diversi mesi con le forze dell’ordine e le nostre strutture stanno facendo tutto il massimo possibile”.
