venerdì, 29 Marzo 2024

CAI: no ai mezzi a motore su sentieri, mulattiere e boschi

Il Club Alpino Italiano si oppone al vandalismo normativo di Lombardia ed Emilia-Romagna sull’inappropriata apertura dei sentieri alle moto e ai quad. La confusione determinata dalla mancanza di una definizione chiara e inequivocabile di sentieri e mulattiere ha portato alcune Regioni al varo di leggi che, sebbene apparentemente sembrino valorizzare le attività escursionistiche, entrano in contrasto con l’azione intrapresa da alcuni enti che si adoperano per la tutela dell’ambiente montano.

La reazione del CAI è legata non solo al danno ambientale, ma anche al pericolo che moto e quad rappresentano per gli escursionisti e al fatto che la frequentazione delle zone di montagna da parte di questi mezzi a motore disincentivi gli utenti a piedi a praticare gli stessi.

Un’incompatibilità che appare come un paradosso rispetto ai progetti legati alla promozione e allo sviluppo del turismo cosiddetto dolce. Nel nostro paese gli itinerari di lunga percorrenza, che hanno un grande valore naturalistico e storico, formano una vasta rete, che vede una presenza corposa di viaggiatori a piedi e che subirebbe un inevitabile calo qualora si continuasse a partorire leggi come quelle approvate dai Consigli regionali lombardo ed emilio-romagnolo.

È per questa ragione che il CAI dice no al traffico motorizzato indiscriminato sui sentieri di montagna, sostenendo e appoggiando le iniziative dei gruppi regionali e le proteste degli escursionisti a difesa della rete sentieristica dall’inappropriata apertura ai mezzi motorizzati.

 

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