La prima missione doveva essere Palmira e per questo i Caschi blu della Cultura, nuova task force dei carabinieri dedicata alla tutela del patrimonio artistico in situazioni di crisi, si erano specificamente addestrati. Ma il sito archeologico siriano è stato distrutto dall’Isis: quell’area è diventata teatro di guerra.
Il ‘battesimo’, quindi, è tutto italiano e “purtroppo” legato a un terremoto, sottolinea il generale Marco Minicucci, capo ufficio operazione del comando generale dell’Arma. Quello scattato nei territori colpiti dal sisma d’intesa con il ministero per i Beni culturali, è infatti il primo intervento in assoluto per i Caschi Blu e il loro impiego è uno degli aspetti più particolari e specifici tra i tanti richiesti ai 430 militari dell’Arma impegnati nelle zone del sisma. “Il monitoraggio degli edifici è già iniziato con una attività di ricognizione nelle strutture in cui è possibile effettuarla”, spiega Minicucci. Complessivamente i Caschi Blu contano 30 unità e singole squadre vengono inviate sui luoghi terremotati. Amatrice risulta l’area più colpita ed è quindi il centro su cui si concentra la maggiore attenzione.