Mentre la Compagnia Italiana Turismo, azienda storica appartenente al patrimonio dello Stato e valutata all'epoca 40 miliardi di lire, andava verso il fallimento, personaggi del mondo politico venivano ospitati a spese della società presso i villaggi, dove venivano anche organizzate feste lussuose.
E' una delle 'fotografie' del crac del gruppo Cit, dichiarato insolvente nel 2006 e travolto da debiti per circa 600 milioni di euro, contenute nelle motivazioni della sentenza con cui, lo scorso ottobre, il Tribunale di Milano ha emesso nove condanne a pene comprese tra i 3 anni e mezzo e i 18 anni di carcere.
Nel processo, con al centro il reato di associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta, è stato condannato a 18 anni di reclusione l'ex azionista di riferimento di Cit, Gianvittorio Gandolfi. Diciassette anni e 6 mesi, invece, erano stati inflitti all'ex amministratore delegato Arcangelo Taddeo, 12 anni e 6 mesi all'ex presidente Giuseppe Vimercati, che è stato alla guida di Mediocredito Lombardo, e 13 anni al costruttore calabrese Domenico Marcello Greco.
