"In occasione del mio ultimo incontro con gli operatori balneari, a Viareggio, il 13 maggio scorso, ho garantito che avrei chiesto che venissero stralciate le norme che riguardano il diritto di superficie sulle spiagge, così come erano stata modificate dopo le modifiche che il Quirinale aveva ritenuto di dover apportare: così ho detto allora e così è stato fatto": il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla precisa oggi, a margine di un convegno a Roma, che nessun passo indietro è stato fatto dal governo a proposito della soppressione delle norme del decreto sviluppo riguardanti i diritti di superficie delle spiagge. "Dal momento che riteniamo di dover difendere in Europa l'unicità delle spiagge italiane, abbiamo ritenuto che lo stralcio fosse la soluzione più opportuna – ha spiegato Brambilla – visto che la questione riguarda 25 mila imprese del nostro Paese. Vogliamo continuare a difendere in Europa l'unicità delle nostre spiagge; per questo sosterremo con l'Ue la necessità della deroga all'applicazione della direttiva Bolkestein: le nostre spiagge non possono essere mandate all'asta. Abbiamo tempo: abbiamo prorogato le concessioni demaniali fino al 2015. Intanto lavoreremo per la deroga alla direttiva Ue".