giovedì, 19 Dicembre 2024

Ebola, più controlli negli aeroporti. 58% americani vuole stop voli da Africa Ovest

Più controlli alle frontiere e, soprattutto, negli scali aeroportuali e nei voli in partenza dai Paesi dell’Africa occidentale colpiti dall’epidemia di Ebola. E’ questa la strategia che il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intende adottare per frenare la diffusione dell’Ebola mentre cresce la paura in Europa dopo che è salito a sei il numero delle persone sotto osservazione in Spagna per aver avuto contatti con l’infermiera ammalatasi. 

Una vicenda la cui evoluzione deve necessariamente portare a maggiori controlli alle frontiere, in particolar modo negli aeroporti.  Peraltro le autorità europee pensano a qualche ”forma di test’ da effettuarsi negli aeroporti, ma al momento la Gran Bretagna ha deciso di non ordinare alcun controllo sui passeggeri. Va comunque ricordato che l’Italia ”ha voli diretti solo con la Nigeria, con cadenza trimestrale, e gli Usmaf sono pronti ad intervenire”. Gli altri paesi africani colpiti sono collegati all’Italia solo con voli indiretti. Da qui anche la necessità, già evidenziata dal ministro, di arrivare ad una sorta di ”tracciabilità” dei passeggeri. Altro aspetto è quello dell’informazione dei viaggiatori: per il semestre di presidenza Ue, ha annunciato il ministro, ”ho assunto l’iniziativa di una campagna informativa con modalità analoghe in tutti i paesi”.

Intanto in America si fa strada la paura di una grande epidemia di Ebola, e il 58% dei cittadini è pronto a chiedere addirittura lo stop ai voli dai Paesi africani più colpiti dal morbo, quali quelli provenienti da Liberia, Guinea, Sierra Leone. Eppure, l’amministrazione Obama continua a sostenere pubblicamente che non vi sono rischi di contagio dal trasporto aereo e sta mettendo in atto screening in cinque aeroporti Usa. 

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