venerdì, 26 Aprile 2024

Evasione fiscale, irregolari 28% degli agriturismi controllati

Durante ponte 1 maggio controlli su numerose aziende in tutta Italia: 1700 non sono in regola

Sono poco meno di 1700 le imprese agrituristiche risultate irregolari nel corso dei 6mila controlli effettuati durante il ponte del 1 maggio, ovvero il 28% di quelle controllate. Le verifiche, predisposte dalla Guardia di finanza nell'ambito della lotta all'evasione fiscale, hanno riguardato in particolare diverse strutture che svolgono attività di bed & breakfast, resort, centri benessere e agriturismi in tutta Italia. Al sud è risultato non in regola il 36,14% dei soggetti controllati; al nord il 26,37%; al centro il 23,39%.
Inoltre sono stati identificati anche quasi 1.000 lavoratori in nero. Le verifiche hanno riguardato sia aziende e singoli che dichiarano di svolgere attività agrituristica, sia il contrasto all'abusivismo commerciale, alla contraffazione e all'emissione di scontrini e ricevute fiscali.
Nei primi quattro mesi di quest'anno le Fiamme Gialle hanno svolto su tutto il territorio 10.603 controlli in agriturismo e resort, che si aggiungono a quelli attivati per il ponte del 1 maggio. E in questi quattro mesi sono stati oltre 2mila i casi di irregolarità individuati. Tra questi, gli agriturismi spacciati per bed & breakfast e per azienda agricola scoperti dai finanzieri di Perugia e di Parma. Strutture dove, senza alcuna autorizzazione, venivano forniti i servizi tipici degli alberghi, comprensivi di ristorante, solarium, zona relax e piscina.
Molti inoltre i trucchi escogitati per sfuggire al Fisco e pagare meno tasse. A Genova, il titolare di un agriturismo rilasciava ai clienti ricevute fiscali con l'indicazione dell'intero importo. La cifra veniva, però, sistematicamente dimezzata nella copia da registrare in contabilità.
In un agriturismo di Pesaro, invece, ai clienti era impedito di pagare con il bancomat, sebbene il "pos" fosse ben visibile alla cassa. "Non funziona" diceva a tutti il gestore, invitandoli a pagare in contanti per evitare di rilasciare le ricevute.
Dalla contabilità parallela a quella ufficiale, scoperta dalle Fiamme Gialle di Verona ad un agriturismo della provincia, è emerso invece che in soli 40 giorni il titolare era riuscito a incassare ricavi per 18 mila euro. Infine, in due agriturismo di Belluno e Frosinone le Fiamme Gialle hanno sequestrato carni e insaccati con data di consumazione scaduta o addirittura corretta a penna, frutta in cattivo stato di conservazione e bevande analcoliche prive delle etichette di tracciabilità.

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