lunedì, 23 Dicembre 2024

Farnesina: circa 900 tra turisti e pellegrini rimpatriati da Israele

Entro domani non dovrebbero più rimanere italiani in Israele a parte ovviamente i residenti e coloro che non vogliono partire. L’Unità di Crisi della Farnesina, d’intesa con la Difesa, si è immediatamente attivata per favorire il rimpatrio di viaggiatori italiani, temporaneamente in Israele, rimasti a terra a causa della cancellazione dei voli e della difficoltà di ri-protezione da parte degli operatori turistici.

Per le giornate del 10 e dell’11 ottobre, sono stati organizzati 7 voli, tre attraverso il vettore commerciale NEOS, a tariffe calmierate, e quattro voli dell’Aeronautica Militare, in collaborazione con il ministero della Difesa. Con i 7 voli saranno riportati in Italia circa 900 connazionali, in grandissima parte viaggiatori temporanei, come pellegrini e turisti.

“200 italiani sono rientrati ieri mattina da Israele con due voli militari, 180 sono rientrati con un volo privato, e oggi dovrebbero essere imbarcati altri 500 in due voli militari e due privati, in più sono operativi i voli della El Al. Io ritengo che se le cose andranno per il giusto
verso, entro domani mattina non dovrebbero rimanere in Israele molti italiani”, a parte i residenti e coloro che non vogliono partire, ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Intanto, Turkish Airlines ha sospeso i voli per Israele fino a nuovo avviso. mentre American Airlines ha cancellato i voli da e per Israele fino al 4 dicembre . “Continueremo a lavorare con le compagnie nostre partner per offrire assistenza a coloro che puntano a lasciare Tel Aviv in sicurezza”, afferma la compagnia aerea.

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