venerdì, 22 Novembre 2024

Ferrovie, nel 2018 più morti e incidenti. Toninelli: dati inaccettabili

Più incidenti ferroviari, più vittime, più feriti gravi. La relazione annuale preliminare dell’Agenzia nazionale per la sicurezza nelle ferrovie (Ansf), presentata al ministero dei Trasporti, mostra che gli incidenti significativi passano dai 104 del 2017 a 116 nel 2018, i decessi salgono da 55 a 75 e i feriti gravi raddoppiano in un anno, da 37 a 89. Nel 90% dei casi le vittime sono pedoni investiti lungo i binari – spesso nel tentativo di attraversarli – o persone cadute mentre provano a salire o scendere da treni in movimento.

Ma ancora si muore anche ai passaggi a livello, come è successo a Caluso (Torino) il 23 maggio 2018 quando un treno ha travolto un tir in un incidente che ha causato due morti e 21 feriti gravi. E ci sono otto casi di deragliamenti, tutti dovuti a carenza nella manutenzione, tra cui quello di Pioltello (Milano) del 25 gennaio, dove sono morte tre persone e 34 sono rimaste gravemente ferite.

“Non accetto questi numeri”, ha detto il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, che chiede per il 2019 dati diversi “perché i soldi pubblici investiti sono tanti”. “Avete tutti, gestori della rete, di materiale rotabile e concessionari una grande responsabilità: pensate meno ai profitti e torniamo a pensare alla qualità del servizio che prima di tutto ha al centro la sicurezza”, è l’appello di Toninelli. Il ministro ha annunciato quindi il lancio di una campagna di sensibilizzazione sui rischi di attraversare i binari, oltre alla creazione di nuovi sottopassi e alla bonifica di quelli esistenti, spesso inservibili.

“I dati del 2018 mostrano un andamento in controtendenza rispetto ai risultati positivi degli ultimi 10 anni. Non bisogna quindi per alcun motivo abbassare la guardia sulla sicurezza”, ha aggiunto il direttore dell’Ansf, Marco D’Onofrio. L’agenzia confluirà nella nuova Ansfia, l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali ed Autostradali, nata il 1 gennaio come previsto dal decreto Genova.

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