giovedì, 14 Novembre 2024

Franceschini lavora per rendere più equa la tassa di soggiorno

“Penso sia necessaria e urgente una ridefinizione nazionale della tassa di soggiorno in modo da estendere la platea di chi la paga”. La pensa così il ministro del Turismo Dario Franceschini. “E’ impensabile non avere la tassa di soggiorno perché è impossibile pensare di far pagare ai residenti di una città tutte le spese che ruotano attorno ai turisti (dalle strade alle fognature etc) ma al momento viene fatta pagare solo a chi va in un albergo, invece non viene chiesto nulla a chi usufruisce di altri servizi. Sull’argomento ci sono diverse proposte di legge e il Parlamento sta già ragionando”. Un’apertura che ha trovato l’appoggio immediato di Renzo Iorio, presidente di Federturismo. “La proposta del ministro non può che trovare la nostra piena condivisione ed approvazione. Da tempo chiediamo che la tassa di soggiorno sia trasformata in city tax e che venga applicata a tutte le imprese turistiche prevedendo di destinare almeno il 50% del gettito ad investimenti per la salvaguardia, fruibilità e attrattività dei territori. Se questi soldi servono realmente – conclude Iorio – bisogna avere il coraggio di dire che l’imposta deve essere pagata da tutte le imprese del turismo e che deve servire per la  promozione del paese e non per coprire i buchi di bilancio degli enti locali”.

Il ministro ha parlato anche della necessità di un osservatorio nazionale sul turismo stabilizzato e forte. “I dati che si leggono sul turismo – spiega il ministro – sono troppo disomogenei e disorganizzati a seconda di chi ha fatto l’indagine e per questo all’Enit vengono trasferite anche le competenze dell’Osservatorio nazionale del turismo perché diventi stabilizzato e forte e dia dati certi su un settore per sua natura trasversale (contiene tutto dalla cultura ai trasporti, dalla ristorazione agli alberghi)”. 

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