sabato, 27 Aprile 2024

Franco Gattinoni: modifiche proposte su Direttiva Pacchetti sono sbagliate

“La nuova direttiva ha correttamente elevato il livello di protezione del viaggiatore. Anche per la figura del venditore sono stati introdotti nuovi elementi di responsabilità. Mi preme evidenziare che sulla distribuzione di prodotti turistici già oggi pesano oneri a garanzia della professionalità del venditore e a tutela del viaggiatore”. Ad affermarlo Franco Gattinoni, vicepresidente di FTO – Federazione Turismo Organizzato, sui pareri delle Commissioni di Camera e Senato al testo di recepimento della direttiva pacchetti turistici.

“Di recente – ha spiegato – è stato introdotto il fondo di garanzia del consumatore in caso di insolvenza o fallimento dell’agenzia. Questo ha comportato maggiori costi per le agenzie di viaggio e non mi risulta ci siano altre attività commerciali che prevedono una protezione di questo tipo.

Sarebbe quindi sbagliato dare una responsabilità solidale e sussidiaria al venditore. La responsabilità è dell’organizzatore che crea il prodotto, stipula accordi con i fornitori ed è comunque già oggi dotato di idonee garanzie a tutela del consumatore. Aumenterebbero sicuramente i contenziosi legali per i quali l’adv non ha le risorse adeguate e comunque comparabili a quelle di un tour operator, e si allungherebbero i tempi di risoluzione delle controversie con ripercussioni negative sul viaggiatore che con questa direttiva si vuole invece tutelare.

Per far capire quanto questa scelta sia sbagliata basta dire che saremmo l’unico Paese dell’Ue prevedere l’estensione della responsabilità al venditore – ha aggiunto – Anche sul tema dei servizi che fanno intrinsecamente parte di un altro servizio turistico la deriva che è stata presa nel passaggio in commissione è pericolosa e sembra più guidata da interessi di parte che non da esigenze di maggiore chiarezza.

Se introduciamo concetti come ‘tipici secondo la prassi locale’ e se togliamo vincoli di importo (vedi il 25%) autorizziamo altri operatori a svolgere attività di organizzazione.

Noi non siamo contrari al fatto che l’albergo possa vendere servizi che sono già presenti all’interno della struttura o se facilita la vendita di servizi del territorio. Siamo contrari però se si sostituisce all’attività oggi svolta dell’agente di viaggio e dal tour operator che per farlo sostengono oneri e vincoli specifici.

I pareri vengono posti dalle Commissioni come raccomandazione e non come condizione. Mi auguro – ha concluso – che su questi due temi così delicati per gli equilibri del settore non ci siano modifiche sostanziali non condivise con i principali attori della filiera turistica. Si riprenda quindi il testo preliminare elaborato dal Consiglio dei Ministri e si proceda con l’approvazione dello stesso in tempi stretti”.

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