“Manteniamo le regole esistenti, soprattutto quelle sui viaggi internazionali, ma dobbiamo monitorare con attenzione il quadro epidemiologico”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, nella trasmissione ‘Che tempo che fa’ di Rai, a proposito delle regole relative al Green pass. E in vista del Natale il ministro ha aggiunto: “se continuiamo a insistere sui richiami per i vaccini e sulle prime dosi e comportamenti corretti possiamo limitare il più possibile eventuali misure: dipende dai nostri comportamenti e dalla campagna di vaccinazione”.
Un messaggio rassicurante lo ha inviato da par suo il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri: “Sarà un Natale libero”, ha affermato pensando alle festività ‘in rosso’ dello scorso anno. Sulla stessa linea il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio che si dice “preoccupato” per l’andamento del virus ma sottolinea l’impegno del Governo: “faremo tutto quello che serve per lasciare aperto il Paese”.
Tra gli scienziati intanto ferve il dibattito sul rafforzamento delle misure. L’immunologo Guido Rasi, consulente del commissario Francesco Figliuolo, si è detto favorevole all’adozione di misure più drastiche, come l’obbligatorietà del vaccino e l’esclusione della possibilità di ottenere il green pass attraverso il tampone. Altro esperto, Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza propone di togliere il certificato verde a chi rifiuta la dose booster. Il Governo, per ora, frena. Una valutazione sulla possibilità di introdurre interventi restrittivi si farà all’inizio di dicembre, con in mano i dati aggiornati su curva dei contagi ed andamento dei ricoveri. Attualmente terapie intensive e ricoveri ordinari sono lontani dalle soglie di allarme: in terapia intensiva ad esempio ci sono 458 pazienti contro i 3.306 di un anno fa.
Il confronto con la situazione del novembre 2020 fa capire come l’ipotesi di nuovi lockdown, coprifuoco e zone rosse come quelle che hanno caratterizzato le passate festività natalizie sembra remota. Più praticabile la via di un accorciamento della validità del Green pass, ora a 12 mesi sia per guariti che vaccinati. Risale allo scorso agosto il parere del Cts che alzò la scadenza del certificato che fino ad allora era di 6 mesi per i primi e di 9 per i secondi. Gli scienziati valutarono allora che ci fossero le condizioni per estendere la durata del pass, ma ora gli studi sono concordi nell’indicare un calo consistente della protezione a partire da sei mesi dal vaccino. In ogni caso anche di questo il governo discuterà a dicembre.