Un green pass ‘rafforzato’, solo per i vaccinati e per le attività ricreative nelle regioni che cambieranno colore. In modo che le restrizioni previste – ancora tenui in giallo, ma pesanti già in arancione – non gravino su chi ha fatto l’iniezione. Tutto come prima, invece, per il mondo del lavoro, con il certificato verde rilasciato a vaccinati, guariti e chi ha un tampone negativo. E’ la proposta cui cercano di aggregare consenso i governatori per poi portarla all’attenzione del Governo alla Conferenza Stato-Regioni convocata dal ministro Mariastella Gelmini.
Palazzo Chigi continua a frenare sull’ipotesi di stretta, forte di dati ancora rassicuranti su terapie intensive e ricoveri ordinari, anche se i contagi hanno superato oggi quota diecimila, portandosi ai livelli di maggio. Si lavora invece nella direzione di premiare chi è vaccinato, evitando di porre l’accento su penalizzazioni ai non immunizzati. Un’ipotesi – tutta da verificare nella sua fattibilità – potrebbe essere quella di consentire attività ricreative a chi è vaccinato se si verifica un cambio di colore della regione. Ad esempio se scatta il giallo c’è il limite di quattro persone a tavola. Misura che creerebbe problemi ai ristoratori con le feste vicine. Ecco quindi che un documento potrebbe consentire a chi è vaccinato di sforare il limite. Analogo discorso varrebbe per la zona arancione dove le restrizioni sono severe, con coprifuoco, ristoranti aperti solo per l’asporto e chiusura degli impianti sciistici.