Crollo di oltre il 90% dei passeggeri transitati dai principali porti italiani, con le toccate di navi scese da 5000 a 400: sono le cifre del crack del traffico passeggeri via mare nell’anno del covid, arretrato di botto ai dati del 1993. E per le agenzie marittime che operano nel settore del turismo via mare, dalle crociere ai traghetti al mercato dei grandi yacht le ricadute sono pesantissime.
“Le agenzie con ruolo prevalente in questo settore sono ormai sull’orlo del baratro – denuncia Federagenti. la federazione italiana degli agenti marittimi, illustrando la situazione – con una perdita di fatturato superiore al 90%, con il blocco dei licenziamenti, con il mancato inserimento del loro Codice Ateco nella lista degli aventi diritto ai ristori e con una prospettiva di due o tre anni nei quali si dovrà combattere una vera e propria battaglia per recuperare le posizioni perdute”. Senza un sostegno è a rischio la sopravvivenza stessa delle imprese e di conseguenza i posti di lavoro e il know-how del settore, avverte Federagenti che chiede “un intervento mirato di ristori che renda possibile la sopravvivenza di questo patrimonio di imprese e un sostegno che consenta proprio a queste agenzie di tornare a svolgere quella funzione di volano nella crescita turistica del Paese”.