Italia e Giappone insieme contro l’overtourism


Una roadmap condivisa tra Italia e Giappone per politiche turistiche più equilibrate, rispettose delle comunità e capaci di valorizzare il patrimonio diffuso. Se n’è discusso all’Expo di Osaka nel corso di una conferenza promossa dall’Università di Bergamo nel Padiglione Italia per individuare soluzioni e prospettive sostenibili per il turismo del futuro. Particolare attenzione è stata dedicata al tema dell’overtourism, sul quale l’Ateneo ha presentato uno studio in base al quale il 43% dei turisti è disposto a pagare di più per esperienze meno affollate.

“L’overtourism non può essere lasciato a una gestione spontanea: serve una strategia integrata che coinvolga la comunità locale e punti su modelli turistici autentici e sostenibili. La forza del turismo rurale rappresenta una leva concreta per redistribuire i flussi e rigenerare i territori”, sostiene Roberta Garibaldi, docente dell’Università di Bergamo ed esperta di turismo enogastronomico, promotrice della conferenza.
       
L’indagine evidenzia che quasi la metà degli italiani (49,8%) ha vissuto nel 2024 un’esperienza condizionata dal sovraffollamento, con un disagio medio di 6 su 10, percentuale che sale al 54% nella fascia 35-44 anni. Il disagio è maggiore nel Nord Ovest (53,3% di giudizi tra 7 e 10) e Nord Est (49,5%), più contenuto al Sud (45%).

Dallo studio emergono anche orientamenti chiari sul futuro: sei italiani su dieci vedono nello sviluppo del turismo rurale un mezzo efficace per redistribuire i flussi e alleggerire le destinazioni più congestionate. Il 74% degli italiani sostiene il potenziamento dei collegamenti verso le aree interne e il 67% individua nel turismo enogastronomico un’opportunità per valorizzare le filiere produttive locali.

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