L’impatto dei turisti non deve stravolgere territori e comunità, ma deve rispettarli e valorizzarli: è questo l’appello di monsignor Mario Lusek, il direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale del Tempo libero della Conferenza episcopale italiana, che nella giornata mondiale del turismo ha partecipato a un convegno alla Casa don Bosco di Expo intitolato “Turismo sostenibile: educhiamoci con i giovani alla salvaguardia del creato”.
“Alla Chiesa – ha spiegato – sta a cuore il turista che vuole coinvolgersi, mettersi a confronto, capire. Quello che conosce l’etica del limite contrapposto al progresso folle e a ogni costo” per questo considera proprio compito “promuovere quel turismo sostenibile che soddisfa i bisogni delle generazioni presenti senza compromettere la vita delle generazioni future”.
A Venezia l’ufficio del turismo ha cambiato nome e ora si chiama ufficio del turismo sostenibile, come ha ricordato il responsabile Nicola Callegaro. “Non è solo un atto formale – ha spiegato -, ma anche di sostanza perché stiamo promuovendo da anni diverse iniziative che vanno nella direzione di ridurre l’impatto negativo dei turisti su Venezia. Ad esempio, abbiamo creato un ‘Ecogalateo’ del turista oltre a una mappa dove sono indicati mercati biologici, parchi, negozi con prodotti a chilometro zero e botteghe artigiane. Insieme alla mappa regaliamo anche una borraccia, così il visitatore può riempirla d’acqua e portasela con sé evitando così l’acquisto di bottiglie di plastica”.
Per i ventenni, ha aggiunto Gianfranco Spinelli, professore di Geografia economico-politica all’Università degli studi del Piemonte Orientale, “lo sviluppo sostenibile e il turismo responsabile sono concetti ben chiari. Questi giovani sono già un terreno fertile con cui dobbiamo sviluppare migliori strumenti sulle tematiche della sostenibilità costruendo anche nuove professionalità”.