Malumori a bordo della Msc Melody tra i passeggeri quando a causa del mare grosso sono saltate alcune tappe. Al terzo giorno di navigazione ininterrotta e dopo aver capito che sarebbe saltata anche la tappa di Atene, e quando la guida turistica ha comincito ad illustrare l'unica tappa prevista nel Mar Nero, e cioè la lontana Yalta, è scoppiata la protesta. "Saremo stati centocinquanta-duecento persone, e c'è chi si è messo a gridare: adesso basta cambiamenti, adesso venga il comandante a spiegare. E un avvocato francese ha già annunciato una class action per conto dei suoi connazionali" racconta Enrico Fazzini a Repubblica. Perché, mentre la Melody sta passando proprio sotto il ponte di Galata, anche Istanbul resta una visione: se ne parlerà solo al ritorno da Yalta.
La "colpa" è del mare, che ha fatto arrivare la Melody, in partenza verso Mediterraneo e Mar Nero fino in Ucraina, con un giorno di ritardo a Genova da Marsiglia. I passeggeri, poco più di 900 persone su una capienza di 1060 ospiti, hanno trascorso la notte su un traghetto della Gnv o in albergo, attendendo la nuova ora di partenza: poi, una volta salpati e dopo aver fatto tappa a Civitavecchia, spiegano dalla compagnia di navigazione, raffiche di vento fino a 50 nodi e onde fino a 5 metri hanno convinto il comandante Raffaele Ponti a rallentare la velocità di crociera (è il caso di dirlo): morale, il cambio di itinerario comunicato alla partenza, con una tappa "consolatoria" a Costanza in Romania, sempre sul Mar Nero, e un doppio passaggio a Istanbul, viene modificato di nuovo. Per i 900 passeggeri o poco più ci sono quindi tre giorni interi in mare, bordeggiando tra Italia e Grecia fino alla Turchia, e la cancellazione della tappa di Atene. Ed è proprio questa una delle ragioni dell'ammutinamento dei croceristi, insieme alla notizia dell'addio ad Odessa.
Ma dalla Msc spiegano che la scelta del comandante, d'accordo con la società, è stata quella di usare la massima prudenza per garantire la sicurezza della nave e dei passeggeri; e la scelta di cancellare Atene, più facilmente raggiungibile di altre mete, è stata presa proprio per non "sacrificare" una destinazione esotica come Yalta.