domenica, 16 Giugno 2024

Non si ferma la rabbia dei taxi: sciopero a ridosso del voto

Dopo la protesta di ieri, iniziata alle 8 e conclusa alle 22 della sera, con i tassisti scesi in piazza che hanno sfogato la loro rabbia contro il governo Meloni, i sindacati già minacciano un’altra protesta nelle prossime settimane. “Lunedì avremo un incontro con un rappresentante del governo, se l’interlocuzione non sarà positiva siamo pronti a scioperare di nuovo per 48 ore, a ridosso delle elezioni Europee”, avvertono.

Nel frattempo su e giù per la Penisola si vedono scene di turisti fermi alle pensiline ad attendere invano un’auto bianca. Qualche tassista temerario, che non ha aderito alla protesta, prova ad avvicinarsi ma viene immediatamente ricoperto di insulti e scappa via. Nella banchina vicino alla stazione Centrale di Milano viene appeso uno striscione con scritto: ‘Urso, il ministro Made in Usa’. Lo sciopero culmina con una manifestazione a Roma. Circa 500 persone, la maggior parte vestite con maglietta nera, si raccolgono fra Piazza San Silvestro e via del Tritone, a due passi dalla sede del governo. Ci sono momenti di tensione. Gli agenti bloccano immediatamente gli accessi a Palazzo Chigi. In un clima da stadio partono fumogeni, petardi, bombe carta e cori da curva.

Secondo i tassisti oggi Uber è avvantaggiato perché fa servizio da piazza che dovrebbero fare loro, invece di limitarsi alle prenotazioni.  Completamente diversa la posizione di Uber Italia. “Serve rivedere in modo più strutturato l’offerta dei servizi di mobilità che devono andare incontro alle diverse esigenze dei cittadini e dei turisti a cui deve essere garantita la possibilità di scegliere liberamente un servizio di trasporto”, spiega il general manager di Uber Italia, Lorenzo Pireddu, denunciando che “i decreti su cui sta lavorando il Mit vanno nella direzione opposta, limitando ulteriormente l’offerta degli Ncc”. Il manager fa presente che dalla fine del mese di aprile, nonostante il continuo aumento dell’offerta di servizi disponibili in app, Uber in Italia “ha registrato il 40% di richieste inevase”.

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