giovedì, 19 Dicembre 2024

USA in pressing contro il dl Ncc in vista del Giubileo

Gli USA scendono in campo sul decreto Ncc: le nuove regole rischiano di sbarrare la strada a startup del settore e “uccidere il modello di business delle prenotazioni in tempo reale” di Uber, che pochi giorni fa aveva bollato il provvedimento come ‘allunga-code’ riferendosi alle file di clienti in attesa del taxi agli aeroporti o in stazione.
L’allarme degli americani ha nel mirino le norme del decreto che impongono un tempo di attesa minimo di 20 minuti per i clienti di Uber e altre società, ma anche nuovi cavilli normativi sulle registrazioni: sembrano – dicono le fonti governative – fatte apposta per “mettere fuori mercato” Uber e altre società, e non si applicano interamente ai taxi. Sbarrano la strada alle startup. Dunque servono correttivi. Un invito che fa il paio con il ricorso al Tar del Lazio, depositato da Associazione Ncc Italia e altri ricorrenti, che chiedono “l’annullamento del decreto interministeriale n. 226-2024 disciplinante le specifiche del Foglio di servizio elettronico per il noleggio con conducente” e preannunciano una richiesta di incontro urgente e una diffida formale al Mit perché sospenda qualsiasi iniziativa”.
Ma a stretto giro arriva anche la difesa del provvedimento da parte dei taxisti: “nessuno può pretendere che vengano cambiate su misura le regole per andare incontro agli interessi della potente multinazionale californiana”, tuonano all’unisono Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Uritaxi, Tam, Satam, Claai, Consultaxi, Unione Artigiani, Uti, Fast Confsal taxi, Ati taxi e Associazione Tutela Taxi.
Agli occhi degli americani, però, c’è un rischio per il turismo con 30-35 milioni di pellegrini attesi nel 2025 per il Giubileo e con un aumento degli afflussi dagli Usa stimato in 3-3,5 milioni dai 6-7 degli anni passati. Oltre la metà de quali sono over-65, a volte con problemi di deambulazione che li costringono a muoversi nel traffico di Roma con i caddy usati nel Golf di fronte ai numeri esigui dei taxi romani – circa 7.800 licenze cui se ne aggiungeranno un migliaio.

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