Il 61,3% di 2.094 strutture ricettive intervistate da Federalberghi vanta dei crediti nei confronti del gruppo Thomas Cook. Lo rivela la Federazione nella sua indagine che punta a rilevare l’impatto del fallimento del gruppo turistico sulle aziende alberghiere italiane.
Dall’analisi risulta anche che il 10,3% delle aziende intervistate ha ospitato o si apprestava ad ospitare clienti che hanno prenotato per il tramite di Thomas Cook nel corso del 2019 (1 gennaio – 31 dicembre); nel 47,2% dei casi si tratta di alberghi a 4 o 5 stelle, nel 36,3% dei casi di alberghi a 3 stelle, nel 18,4% di alberghi a 1 e 2 stelle o appartenenti ad altre categorie.
Si tratta di aziende ubicate su tutto il territorio nazionale, seppur con una maggiore concentrazione nelle località balneari e lacuali della Lombardia, della Sardegna, della Sicilia, della Toscana, del Trentino Alto Adige e del Veneto; il 91,7% dei clienti aveva concluso il suo soggiorno prima del 23 settembre 2019 (data in cui è stata formalmente avviata in Inghilterra la procedura fallimentare), l’1,9% si trovava in azienda a tale data, il 6,4% aveva prenotato per un periodo successivo. Infine, l’importo medio dei crediti è pari a circa 118.000 euro per struttura ricettiva, ma in diversi casi si supera il milione di euro.