A poco meno di una settimana dalla conclusione delle vacanze di Pasqua arrivano i prime bilanci che delineano risultati poco soddisfacenti. Ma, va ricordato, che il calendario 2014 vedeva in sequenza le festività pasquali seguite da un lungo ponte che univa il 25 aprile alla festa dei lavoratori.
Dunque, durante il periodo di Pasqua 2015, il tasso di occupazione ha subito una flessione significativa del 2,5% con la conseguente contrazione dei ricavi. Fortemente penalizzato il segmento upscale. Sul fronte delle presenze si conferma per la clientela straniera il trend degli ultimi mesi ed anche il turismo domestico segna una variazione positiva (+2% rispetto alla Pasqua 2014) soprattutto nelle principali città d’arte che, offrendo gratuitamente l’accesso a siti archeologici, musei e mostre d’arte nel periodo della festa, hanno stimolato gli spostamenti degli italiani. Bene anche le località montane che, grazie al colpo di coda dell’inverno, hanno goduto della neve per tutto il fine settimana.
“Eravamo consapevoli che le festività di Pasqua avrebbero lasciato poco spazio a grandi risultati – commenta Giorgio Palmucci, presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi – ma ci conforta registrare qualche primo segnale positivo sul fronte domestico. Seppur con moderato entusiasmo ci affacciamo ad un periodo in cui il turismo può godere di una seri di fattori di rilancio quali l’Expo e il Giubileo Straordinario per esempio. Il nostro settore è pronto ad accogliere turisti in primis e pellegrini poi provenienti da ogni parte del mondo ed i risultati di queste ultime festività non ci scoraggiano affatto”.