“La vicenda del cosiddetto emendamento Airbnb – opportunamente bocciato dal Presidente del Consiglio – è davvero incredibile. Si tratta, infatti, di una pericolosa macedonia di norme confusionarie e orpelli burocratici, che avrebbe come effetto la fine della locazione turistica e, con essa, dell’unico modo con cui alcuni proprietari riescono a pagare almeno parte delle tasse sulla casa, una patrimoniale da 22 miliardi l’anno fatta di Imu, Tasi e di altri balzelli meno noti”. È quanto ha affermato Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia.
“Sul piano fiscale, poi, alcuni dimostrano di non avere ancora capito che le persone fisiche che affittano per brevi periodi possono già oggi applicare la cedolare secca del 21%. Il paradosso è che, con questo emendamento, quella che è adesso è una facoltà diventerebbe un obbligo, che farebbe pagare più tasse a chi, avendo entrate basse, ha convenienza ad assoggettare all’Irpef, e non alla cedolare, il reddito da locazione.
Per il resto, con la sua furia regolatoria e con la sua presunzione di evasione in capo ad ogni proprietario di casa, l’emendamento prevede un formidabile sistema per incoraggiare il nero, a partire dalla previsione dell’ennesimo registro, con obblighi cervellotici persino a carico di chi affitta una casa o una camera per una settimana all’anno. Invece di escogitare meccanismi per ostacolare – magari sotto dettatura di qualche categoria che ha paura della concorrenza – chi in Italia opera e stimola il turismo e la crescita, si agisca in senso opposto e si pensi a ridurre l’opprimente tassazione sugli immobili”, conclude Testa.