venerdì, 22 Novembre 2024

Solo personale italiano su Tirrenia-Moby, scoppia polemica sui social

È polemica per la campagna del gruppo Onorato che punta sul personale italiano dei traghetti Moby e Tirrenia. Sulla pubblicità firmata dall’agenzia Testa che recita “Il nostro personale? E’ tutto italiano”, “Scegli solo chi naviga italiano” piovono accuse di discriminazione.

La scritta campeggia su un paginone con una foto personalizzata di una dipendente  con tanto di nome e cognome ed accompagnata a fondo pagina di una spiegazione: “navigare italiano non è uno slogan, è un impegno: significa avere 5.000 lavoratori italiani altamente qualificati, per offrirvi un servizio  sempre impeccabile. Significa riconoscere il valore  e la professionalità dei nostri connazionali e portare lavoro e fiducia nei nostri porti. Significa darvi solo il meglio per trasformare il vostro viaggio in una vacanza”.

La campagna non è nuova ed era stata presentata nel settembre dello scorso anno: una tappa di una battaglia per un distinguo sulle agevolazioni fiscali tra gli armatori che impiegavano marittimi italiani o stranieri, oggetto anche di un provvedimento di legge. E che il gruppo è tornato a spiegare  con un post su Facebook: “Il Gruppo Onorato Armatori è orgoglioso di impiegare solo personale italiano o comunitario regolarmente assunto, piuttosto che personale extracomunitario sottopagato, impiegato con contratti non italiani, come accade in altre compagnie di navigazione.    Questo non ha niente a che vedere con la xenofobia, ma è semplicemente un modo per tutelare, con orgoglio e fierezza, la grande tradizione della marineria italiana, per garantire un lavoro alla nostra gente e alle loro famiglie e difendere la dignità dei nostri connazionali. Onorato Armatori continuerà, come ha sempre fatto, a denunciare ogni forma di sfruttamento dei lavoratori del mare, italiani o extracomunitari che siano, e soprattutto non smetterà mai di ringraziare ed encomiare i propri dipendenti, grazie ai quali l’attenzione e la cura del cliente sono al primo posto in ogni viaggio effettuato a bordo delle nostre navi”.

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