venerdì, 22 Novembre 2024

Piano aeroporti, manca solo la firma del Quirinale

Il piano aeroporti sta per decollare. Ora manca solo la firma del Quirinale dopo il via libera del consiglio dei ministri. Il Decreto del presidente della Repubblica fornirà la cornice per lo sviluppo del sistema aeroportuale: 12 gli scali strategici e tre gli intercontinentali, con Fiumicino che si conferma numero uno, e 38 aeroporti di interesse nazionale in dieci bacini.

In linea con l’obiettivo di razionalizzazione del settore, il provvedimento individua infatti dieci bacini di traffico omogeneo, secondo criteri di carattere trasportistico e territoriale. All’interno di questi, identifica 38 aeroporti di interesse nazionale, scelti sulla base di criteri riconducibili al ruolo strategico, all’ubicazione territoriale, alle dimensioni e tipologia di traffico e all’inserimento delle previsioni dei progetti europei della rete Treanseuropea dei trasporti.

Si tratta di: Nord Ovest (Milano Malpensa, Milano Linate, Torino, Bergamo, Genova, Brescia, Cuneo); Nord Est (Venezia, Verona, Treviso, Trieste); Centro Nord (Bologna, Pisa, Firenze, Rimini, Parma, Ancona); Centro Italia (Roma Fiumicino, Ciampino, Perugia, Pescara); Campania (Napoli, Salerno), Mediterraneo / Adriatico (Bari, Brindisi, Taranto); Calabria (Lamezia Terme, Reggio Calabria, Crotone); Sicilia orientale (Catania, Comiso); Sicilia occidentale (Palermo, Trapani, Pantelleria, Lampedusa); Sardegna (Cagliari, Olbia, Alghero).    

Per ognuno dei dieci bacini, vengono indicati gli aeroporti “che rivestono particolare rilevanza strategica”: Milano Malpensa e Torino; Venezia; Bologna, Firenze/Pisa; Roma Fiumicino; Napoli; Bari; Lamezia Terme; Catania; Palermo; Cagliari. Tra i 12 non figura Genova, il cui inserimento era stato suggerito dalla Commissione Lavori Pubblici del Senato. 

Fiumicino, Malpensa e Venezia vengono individuati come “aeroporti che rivestono il ruolo di gate intercontinentali” e in particolare Roma Fiumicino quale “primario hub internazionale”.

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