A Roma i tour operator si sono incatenati al Colosseo in segno di protesta. Lo hanno fatto per chiedere di potersi difendere dal mobbing mediatico che stanno subendo in questi ultimi giorni e spiegare la verità. Dopo l’ordinanza del Comune di Roma del 25 novembre nella quale viene vietata la promozione e pubblicità di visite guidate e tour nella più affollate ed importanti piazze e vie del centro storico di Roma, una cinquantina di TO con tanto di regolare licenza rischiano di chiudere i battenti. A rischio centinaia di posti di lavoro.
Stefano Donghi, titolare di uno dei tour operator romano, a nome e per conto delle 50 agenzie colpite, fa luce (nel video pubblicato) su quanto sta accadendo e si appella al Comune per una integrazione e modifica dell’ordinanza. Inoltre, i tour operator chiedono di poter operare almeno con un numero chiuso di 5 promoter per agenzia che svolgano l’attività di promozione su strada delle visite guidate organizzate dalle agenzie stesse.
“Chiediamo un tavolo con le istituzioni per creare ed aggiornare le normative vigenti, che regolano il settore, allo scopo di disciplinare definitivamente le attività come già è stato fatto in molte altre capitali europee o importanti siti di rilevanza turistica”, sottolinea Donghi.