domenica, 28 Aprile 2024

Toscani boccia la Venere influencer: è banale e volgare

Una campagna all’insegna della “mediocrità”. Di più, “banale” e “volgare”, specchio di una società ormai plasmata sull’ “Italia del bunga bunga”. Non fa sconti alla campagna pubblicitaria che dovrebbe sponsorizzare, nel mondo, le bellezze dell’Italia, il fotografo e pubblicitario Oliviero Toscani, parlando con l’ANSA. Anche lui si accoda al coro di critiche piovute sull’iniziativa a cui sono stati destinati 9 milioni di euro ma che ha su cui si sono da subito scatenati ironici commenti ed individuati errori grossolani: dal video per la promozione del nostro territorio girato in Slovenia, alle traduzioni dei nomi di città e luoghistorici italiani, in alcuni casi comunque sbagliati come nel caso del celebre lago di Misurina divenuto il lago di Misurata, fino alla mancata registrazione del dominio e all’uso di immagini di Stock. Al punto che sulla campagna è piovuta anche un’interrogazione parlamentare in cui Forza Italia chiede alla ministra del Turismo “quali iniziative intenda assumere per rimediare a questo gravissimo danno di immagine” (vedi news).

“Non mi piace fare la parte del solito critico ma purtroppo questa campagna è un prodotto davvero mediocre. E io da italiano avrei voglia di essere rappresentato da un altro livello qualitativo” dice Toscani che replica anche alla Armando Testa, l’agenzia che ha curato la campagna, che ha addirittura acquistato una pagina del Corriere della Sera per replicare alle critiche ricevute. “Quando una campagna di promozione turistica rompe il muro dell’indifferenza e riesce a dar vita ad un dibattito culturale così vivace rappresenta sempre qualcosa di positivo” ringrazia la Testa.

“Ma che c’entra?” si indigna Toscani. “Anche del nazismo e del fascismo tutti hanno parlato, non per questo lo possiamo definire un successo….” ironizza. “Noi italiani non siamo così!” si arrabbia Toscani sconsolato per quello che considera un andazzo che non premia le
eccellenze. “Si dice che noi italiani siamo creativi. Ma a fare cosa?  A fare Cutro, forse. Se siamo attrattivi è solo per l’eredità che ci arriva dal passato, noi non abbiamo fatto niente di nuovo e di eccellente. Certo ci sono alcune eccellenze individuali ma questo non significa nulla. Per favore – conclude – smettiamola di dire che siamo un paese di creativi: l’ultima cosa che abbiamo creato è stata la mafia!”.

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