Preoccupazione per le sempre più difficoltose condizioni dei collegamenti ferroviari con Lourdes sono state espresse dal Cnpi (Coordinamento Nazionale Pellegrinaggi Italiani) che raggruppa le associazioni che organizzano viaggi religiosi per i malati e i loro parenti.
“Tempi di viaggio paurosi (anche 10 ore più del previsto), fermate per ore e ore in stazioni secondarie francesi o in piena campagna transalpina sotto il sole cocente, aumenti costanti delle tariffe – si legge in una nota – mettono da anni a dura prova le organizzazioni dei viaggi, senza contare gli scioperi continui dei ferrovieri francesi con treni bloccati alla frontiera e rispediti indietro senza alcun rispetto delle persone che viaggiavano nel 2018. Tutto questo, ripetiamo, sulla pelle dei più deboli, i malati, persone sofferenti, spesso allettate, che escono una volta all’anno dai loro istituti e case e che sono costrette a vivere un autentico calvario”.
“Negli anni ’80, ad esempio, da Milano si arrivava a Lourdes in 15 o 16 ore – racconta un volontario – oggi ce ne vogliono 24, come negli anni ‘50”.