Aveva inciso una grossa K, l’iniziale del suo nome, su un muro al piano terra del Colosseo. Ma il turista russo di 42 anni colto in fragrante prima è stato arrestato e quindi condannato per direttissima a quattro mesi di reclusione, con pena sospesa, e a pagare una multa di 20 mila euro entro tre mesi. L’uomo, un incensurato, era stato arrestato dai carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma con l’accusa di danneggiamento aggravato dopo che con un sasso aveva inciso il monumento, provocando un danno di ingente valore.
L’ennesimo episodio di vandalismo che ha spinto la Cgil Fp di Roma e Lazio ha riportare i riflettori sulla carenza di personale al Colosseo e in tutta l’area archeologica centrale. “Al Colosseo – spiega il sindacato – risultano impiegate solo 39 unità che si traducono in un custode ogni 2.500 visitatori. Con un intervento di interpello del Ministero il personale è stato incrementato di pochissime unità, due, che non riescono neanche a sostituire i custodi che vanno in pensione. Stesso problema di carenza di personale di vigilanza per tutta l’area centrale. Parliamo dei siti archeologici più visitati al mondo, ogni anno si registrano oltre 5.300.000 visitatori con entrate che superano i 37 milioni”.