Ue a Italia: su tasse aeroportuali serve più trasparenza
Entro due mesi ci si dovrà adeguare alla normativa, altrimenti deferimento a Corte


Basta con il caos di tasse aeroportuali 'a sorpresa' che gravano sui costi dei biglietti aerei. La Commissione europea ha chiesto all'Italia, ma anche a Germania, Austria e Lussemburgo, di adeguarsi alla direttiva del 2009 che impone di calcolare i diritti aeroportuali "sulla base dei principi della trasparenza e della non discriminazione", e che siano oggetto di consultazioni periodiche come previsto dalle norme Icao. In caso di mancato recepimento, entro due mesi scatterà il deferimento alla Corte di giustizia europea.
I diritti aeroportuali sono versati dai vettori per l'uso delle piste e comprendono le tasse che vengono pagate dai passeggeri per coprire i costi d'uso dell'infrastruttura. La direttiva, che doveva essere recepita entro il 15 marzo scorso, vuole che gli aeroporti siano tenuti a consultare le compagnie aeree e a fornire informazioni sui costi sostenuti per la fornitura dei servizi. Gli Stati membri sono tenuti a designare un'autorità indipendente con il potere di dirimere le controversie tra aeroporti e compagnie aeree.

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