mercoledì, 25 Dicembre 2024

Ue, il Green pass vale 9 mesi per i viaggi entro i confini europei

“La Commissione Ue ha adottato norme relative al certificato digitale Covid dell’Ue, stabilendo un periodo vincolante di 9 mesi (precisamente 270 giorni) dei certificati di vaccinazione per i viaggi nell’Ue”. Lo ha annunciato un portavoce della Commissione europea. “Un periodo di accettazione chiaro e uniforme per i certificati di vaccinazione garantirà che le misure di viaggio continuino a essere coordinate, come richiesto dal Consiglio europeo a seguito dell’ultima riunione del 16 dicembre. Le nuove regole garantiranno che le restrizioni si basino su prove scientifiche disponibili”.

Il “certificato digitale Covid dell’Ue è una storia di successo dell’Ue – prosegue la nota – e continua a facilitare i viaggi sicuri per i cittadini in tutta l’Unione europea durante la pandemia. Finora nell’Ue sono stati emessi 807 milioni di certificati”. Il “certificato digitale Covid dell’Ue ha fissato uno standard globale: ad oggi 60 paesi e territori in cinque continenti hanno aderito al sistema. Le nuove regole per i viaggi all’interno dell’Unione armonizzano le diverse regole tra gli Stati membri. Questo periodo di validità tiene conto delle indicazioni del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, secondo cui le dosi di richiamo sono raccomandate al più tardi sei mesi dopo il completamento del primo ciclo di vaccinazione. Il certificato rimarrà valido per un periodo di grazia di ulteriori tre mesi oltre quei sei mesi per garantire che le campagne di vaccinazione nazionali possano adeguarsi e che i cittadini abbiano accesso alle dosi di richiamo”, precisa l’esecutivo comunitario. Secondo Palazzo Berlaymont “quando si introducono regole diverse per l’utilizzo dei certificati a livello nazionale, gli Stati membri sono incoraggiati ad allinearli a queste nuove regole per fornire certezza ai viaggiatori e ridurre i disagi”.

L’aggiornamento circa la durata della validità del certificato vaccinale Ue “non mette in discussione” le misure aggiuntive sui viaggi “annunciate da alcuni Stati membri” come l’Italia “in reazione alla diffusione della variante Omicron”, ha chiarito il portavoce. La decisione sulla validità del certificato vaccinale “è limitato ai viaggi anche se incoraggiamo gli Stati membri ad allinearsi anche sui certificati nazionali”. La decisione “non mette in discussione le risposte di emergenza di alcuni Stati membri alla diffusione della variante Omicron”, ha concluso.

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