La riapertura delle spiagge appare ancora lontana ma mentre gli italiani sognano di tornare al sole, il mondo balneare, che da solo vanta un terzo dei 470 milioni di presenze turistiche in Italia, chiede regole comuni, ma anche adeguate alle tantissime tipologie di litorali presenti sui quasi ottomila chilometri di coste italiane.
In Veneto i balneari non lavorano solo a redistribuzione degli spazi (con distanziamento degli ombrelloni, percorsi dedicati di accesso e attenzione a non creare promiscuità e assembramenti), sanificazione (non solo di bagni, docce e ambienti comuni ma anche di ombrelloni, sdraio e lettini), divieto di stazionamento e prenotazione e vendita da remoto di ingressi e servizi. Forti anche dell’ampiezza dell’arenile che in alcune zone si sviluppa su oltre 400 metri, lavorano anche alla creazione di spazi in spiaggia fino a 50 metri quadrati, una sorta di “appartamento” al sole a disposizione delle famiglie.
In Emilia Romagna si pensa a ombrelloni distanziati molto più di oggi, uno steward in ogni stabilimento per far mantenere le distanze e infine ristorazione direttamente sotto l’ombrellone e negli alberghi, in ogni camera o terrazza dove si può mangiare. Intanto due gestori di Rimini lanciano i lettini da spiaggia consegnati a domicilio per stare meglio in quarantena prendendo il sole sul terrazzo o in giardino e cominciare a sognare il mare.
In Liguria pensare a un’estate senza mare è un film dell’orrore e già da metà aprile la Regione ha autorizzato i balneari a tornare ad allestire gli stabilimenti, segnale di speranza e atto di necessità, visto il peso che ha nel pil regionale il turismo balneare.
In Campania rilevazione della temperatura e varchi nel Cilento ma anche numero chiuso e vigili tra i bagnanti in costiera amalfitana mentre a Ischia si pensa a piattaforme galleggianti davanti alle spiagge, ‘isole’ per 2/3 persone dotate di lettini e riparate con un tetto di foglie.
Nel Lazio si propone l’uso di un’app che consenta di scegliere uno stabilimento o spiaggia pubblica, attrezzature o anche solo una piazzola e scegliere il turno preferito e un braccialetto elettronico di gomma provvisto di sensori sonori che si attivano quando intercetta un altro braccialetto a una distanza predefinita.
Il governatore della Puglia Michele Emiliano pensa a fare tamponi a chi decide di passare le vacanze in Puglia per garantire tutti gli altri ospiti e spiega: “Abbiamo bisogno che le aziende balneari ci aiutino a fare controlli, a fare distanziamento e a gestire anche i tratti di spiaggia libera”.
Anche il Friuli Venezia Giulia prepara la fase 3 ipotizzando la riduzione della densità degli ombrelloni, accesso ai servizi tramite braccialetto fornito all’ingresso, aree perimetrate, prenotazione online e servizi sotto l’ombrellone.
In Sardegna un imprenditore propone il “voucher tampone-Covid-19”, un’offerta scontata su viaggio e permanenza nell’isola e il tampone qualche giorno prima dell’imbarco. E sulle spiagge libere, che per molti sono una scelta obbligata per ragioni economiche, le ipotesi in campo vanno dagli accessi a ‘numero chiuso’, ai controlli con droni e vigili tra i bagnanti.