giovedì, 26 Dicembre 2024

Cabin crew sotto stress, passeggeri spesso turbolenti e fastidiosi

Almeno una volta nella loro vita lavorativa un quarto degli assistenti di volo è stato ridotto alle lacrime dalle azioni dei passeggeri a bordo, mentre per altri la parte peggiore del lavoro è assistere i passeggeri. È quanto emerge dal sondaggio condotto da Jetcost.it. Secondo la ricerca, i passeggeri peggiori sono quelli rumorosi ed emotivi, seguiti da coloro che tendono a bere troppo.

Passeggeri rumorosi ed emotivi (69%), passeggeri ubriachi difficili da controllare (61%), bambini urlanti/iperattivi (45%), passeggeri pignoli e lamentosi (30%), passeggeri lascivi e sessualmente inappropriati (17%): queste le tipologie di passeggeri che risultano più sgradevoli secondo gli steward. Stando alla ricerca, il 32% degli assistenti di volo che hanno preso parte al sondaggio ha ammesso di essere stato ridotto alle lacrime dai comportamenti o dai commenti dei passeggeri. Inoltre, il 74% dei rispondenti ha valutato la possibilità di segnalare i passeggeri offensivi per il loro atteggiamento, sebbene soltanto il 6% abbia ammesso di averlo fatto realmente.

La parte peggiore del fare l’assistente di volo per il 38% degli intervistati è perdersi le occasioni importanti con la famiglia e con gli amici, mentre per il  34% assistere i passeggeri a bordo. Per il 21% infine il problema è rappresentato dalla rigida uniforme e dal regime cosmetico.

Per i britannici la parte peggiore del lavoro sono proprio i passeggeri (34%), così come per gli spagnoli (27%); per i francesi la rigida uniforme e il regime cosmetico (39%). I tedeschi si lamentano invece dello stipendio (33%). Gli italiani invece trovano problematici i pasti per lo staff (20%).

Non mancano gli aspetti positivi del lavoro: per il 32% è ‘viaggiare intorno al mondo’ (32%), per il 27% ‘la sensazione di essere liberi’ e per il 26% ‘le persone che riesco a conoscere lungo il percorso’.

Ma cosa ha spinto queste persone a scegliere questa attività? La maggioranza dei rispondenti, pari al 47%, ha affermato di essersi iscritta per approfittare della ‘possibilità di viaggiare e vedere nazioni diverse’, seguito dalla volontà di ‘staccarsi da un lavoro d’ufficio o da una carriera insoddisfacente’ (19%) e dalla ‘prospettiva di conoscere gente ricca e famosa’ (12%).

“Nessun lavoro è perfetto, ci saranno sempre alti e bassi, qualsiasi cosa si decida di fare; è molto raro trovare un lavoro che non abbia alcun lato negativo – ha sottolineato Antoine Michelat, co-fondatore di Jetcost.it – Ad ogni modo, nessuno merita di essere trattato così male da dover scoppiare a piangere; lavorare con il pubblico può porre di fronte a determinate sfide, in modo particolare in contesti amplificati come su un aereo. È importante che le persone siano consapevoli di come si stanno comportando e cerchino di essere giuste e ragionevoli, senza diventare troppo polemiche e difficili”.

 

 

 

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