lunedì, 23 Dicembre 2024

Il turista italiano andrà in Grecia o rinuncerà alla vacanza?

“Possiamo andare o no in Grecia quest’estate?”. A questa domanda risponde Kayak.it, motore di ricerca dedicato al viaggio, che ha analizzato le ricerche di voli e alberghi dei suoi utenti italiani a partire dal mese di giugno confrontandoli con lo stesso periodo dello scorso anno, per scoprire se e quanto i viaggiatori del Bel Paese sono stati influenzati dalla situazione contingente in Grecia nell’organizzazione delle proprie vacanze.

Ebbe, Kayak è riuscita a delineare 2 profili di comportamento predominanti tra i turisti italiani: quello spaventato dalla situazione greca, prudente e oculato nella decisione, e quello speranzoso sulla positiva risoluzione della crisi, anzi in attesa di un calo dei prezzi.

L’1 giugno, giorno della convocazione della riunione tra Merkel, Hollande, Junker, allargata a BCE e FMI, si osserva un calo del 40% sulla ricerca dei voli rispetto allo stesso giorno del 2014. Un trend negativo che segnerà il suo picco il 5 luglio, giorno del referendum, registrando un -45% rispetto allo stesso giorno dell’anno precedente. Nell’intero periodo preso in analisi – dal 2 giugno al 13 luglio – in media si è registrato un calo delle ricerche di voli per la Grecia del 28% rispetto allo scorso anno.

Il 19 giugno la cancelliera tedesca Angela Merkel ha dichiarato davanti al Bundestag che sulla Grecia “un accordo era ancora possibile, se la Grecia lo avesse voluto”, frase che riaccende le speranze dei turisti poco prima del weekend, tanto da segnare un incremento del 13% rispetto al 2014 sulle ricerche dei voli.

Questo primo profilo, dunque, denota un turista fortemente influenzato dalla situazione politico-economica del paese ellenico e che probabilmente in conclusione opterà per una destinazione più tranquilla e più ‘stabile’ dove trascorrere le vacanze.

Il turista italiano che quest’anno andrà in vacanza in Grecia ha tendenzialmente già prenotato l’albergo, mentre per il volo aspetta l’evolversi della situazione e un calo dei prezzi. L’andamento delle ricerche degli alberghi registrate tra l’1 giungo e il 13 luglio è quasi sempre rimasto positivo rispetto all’anno scorso (la media sull’intero periodo è di +18% rispetto al medesimo lasso di tempo nel 2014), registrando dei picchi del 53% (19 giugno) e 59% (2 luglio).

Dal momento che l’Ue ha concesso un altro piano di salvataggio, da venerdì 17 luglio sembra che le ricerche stiano registrando un altro picco positivo con un aumento delle ricerche degli hotel del 39% e un lieve miglioramento relativo ai voli il venerdì e sabato, rispettivamente con solo il -2% e il -6% rispetto agli stessi giorni dell’anno precedente.
Il secondo profilo emerso dall’analisi di KAYAK.it si presenta, quindi, come un viaggiatore più fatalista e speranzoso. Si è garantito un “tetto” sotto il quale dormire e ora aspetta un calo dei prezzi relativo ai voli.

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