Nonostante l’abolizione del roaming in Europa, per i turisti ci sono ancora delle situazioni in cui si possono verificare delle sgradite sorprese. Ad esempio nel viaggio per raggiungere in traghetto la Sardegna o per passare da un’isola della Grecia all’altra. Come riporta La Stampa, le insidie non mancano. Pochi sanno, per esempio, che in mare si rischiano brutte sorprese. In alto mare, su alcuni traghetti, scattano i collegamenti satellitari che sono ben più costosi. Le tariffe lontano dalla costa sono gestite da società diverse dai gruppi italiani del telefono che poi si rifanno sulle compagnie. Anche altri operatori hanno costi alti per chi è in mare. Vodafone, per esempio, applica 3 euro al minuto per ogni telefonata effettuata e 1,75 per quelle ricevute. Si tratta di una modalità che esisteva già prima dell’addio ai costi extra per l’uso del telefono all’estero. Adesso però è più facile finire in questa trappola.
Inolte, andare in vacanza o attraversare i Paesi vicini a noi può significare salassi al telefono. Svizzera, San Marino, Montenegro e Albania ma anche la Repubblica turca di Cipro del Nord non fanno parte dell’area franca dal roaming. Vuol dire che si paga, e tante volte senza averne la percezione.
Sempre riguardo a Internet, ci sono poi i tanti limiti nella navigazione all’estero. I gigabite utilizzabili fuori dall’Italia molte volte non corrispondono a quelli del traffico della nostra tariffa. Possono essere più bassi. Alcune compagnie fanno quindi pagare 7 centesimi a megabyte una volta superati questi limiti, altre abbassano semplicemente la velocità di navigazione.