mercoledì, 25 Dicembre 2024

55 mln di vacanzieri per l’estate, la metà sono stranieri

Nel periodo estivo, da giugno a settembre, gli esercizi ricettivi italiani (alberghiero ed extralberghiero) sono pronti ad accogliere circa 54,9 milioni di persone, per un totale di 235,7 milioni di pernottamenti, che equivalgono al 50% degli arrivi annui ed al 61% delle notti dormite.

I turisti stranieri in Italia generano quasi il 51% degli arrivi estivi (27,9 milioni), quota di mercato che si è sensibilmente ampliata negli ultimi anni (era infatti al 46% nel 2010), mentre il numero degli italiani è rimasto pressoché stabile. Lo rivelano le analisi realizzate dal Centro Studi di Federalberghi.

Nel dettaglio, è la Germania il nostro principale mercato con 6,2 milioni di arrivi e 34,7 milioni di presenze, seguita dagli Stati Uniti (2,4 mln di arrivi e 5,9 mln di presenze) e dalla Francia (quasi 2 mln di arrivi e 6,8 mln di presenze). Le località preferite dagli stranieri sono il mare, i laghi e la montagna per i tedeschi, le terme e le città d’arte maggiori e minori per austriaci, francesi ed inglesi, le città d’arte maggiori e minori nonché le aree interne per gli statunitensi e le città d’affari/shopping ed il mare per i russi.

Per quanto riguarda i flussi interni è la Lombardia la regione che offre il maggior contributo all’economia delle vacanze estive con 6 milioni di arrivi, seguita dal Veneto con 2,5 milioni e dal Lazio con 2,4 milioni. Per la clientela italiana le località preferite in assoluto sono quelle marine maggiori e minori e le montane.

Sul fronte occupazionale durante l’estate le imprese del turismo danno lavoro a poco più di 1,1 milioni di dipendenti, con un picco nel mese di agosto pari a circa 1,12 milioni.

Il comparto alberghiero è quello che risente maggiormente della stagionalità con un numero di dipendenti ad agosto pari a 316 mila unità che risulta più che doppio (+111%) rispetto per esempio al mese di novembre (quando gli occupati sono 150 mila).

La regione con più lavoratori è la Lombardia con circa 171 mila dipendenti, seguita dall’Emilia Romagna (113 mila), dal Veneto (108 mila) e dal Lazio (104 mila).

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