lunedì, 23 Dicembre 2024

Anche dopo Expo Italia resta meta amata, +27% nel 2016

Nell’anno del dopo-Expo, le vacanze all’italiana continuano a piacere. E non sono solo le tensioni internazionali legate al terrorismo a pesare. Se le prenotazioni hanno registrato una forte crescita nel corso del 2015 mettendo a segno un +7%, ancora meglio infatti è andata nei primi due mesi del 2016: ben +27%. E così l’Italia si trova a guadagnare posizioni a discapito soprattutto di Nord Africa e Turchia, ma cresce maggiormente anche rispetto alle competitor Spagna e Grecia. A fare i conti è GfK Italia.   

In particolare aumenta la durata media dei soggiorni acquistati attraverso network e agenzie di viaggio: rimangono al primo posto gli short break (43%, contro il 45% del 2014), ma – rispetto agli scorsi anni – crescono i viaggi di una settimana (dal 39% al 40%)e le vacanze lunghe, di oltre la settimana (17% contro il 16% del 2014).   

Tra i fattori che fanno preferire l’Italia come destinazione c’è sicuramente la convenienza. Il prezzo medio per un soggiorno di una settimana è in media di 620 euro, contro gli 827 euro della Spagna. Le regioni più care sono Sardegna, Sicilia ed Emilia Romagna, mentre le più economiche risultano essere Abruzzo, Veneto, Marche, Friuli Venezia Giulia e Molise.   

La crescita più rilevante si ha nei viaggiatori con famiglia (57% del totale, era il 53% nel 2014), probabilmente attratti dalla sensazione di sicurezza e dai prezzi contenuti. Il picco di prenotazioni come al solito si ha da aprile a settembre.   

Per quanto riguarda gli stranieri, il primo dato che emerge è un apprezzamento molto elevato nei confronti dell’Italia: l’85% si dichiara soddisfatto del proprio viaggio in Italia e quasi la metà è già alla seconda esperienza di visita. Inoltre, se da una parte il turismo rimane fortemente concentrato in quattro Regioni (Lazio, Toscana, Lombardia, Veneto hanno ricevuto nel 2015 il 60% dei visitatori stranieri), dall’altra i viaggiatori più soddisfatti e motivati a tornare nel nostro Paese sono quelli che hanno avuto un’esperienza di viaggio più “autentica”. E cioè chi ha visitato regioni solitamente meno frequentate: Umbria (apprezzata “moltissimo” o “molto” dal 60% dei visitatori), Marche (62%), Abruzzo e Molise (66%) e Basilicata/Calabria (68%).

 

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