Isnart: cultura al primo posto come motivo di scelta di una vacanza
14 Ottobre 2025, 12:40
L’Istituto Nazionale Ricerche Turistiche ha presentato a Catanzaro, nell’ambito della Borsa internazionale del turismo culturale e di Mirabilia Food&Drink, il rapporto ‘Attrattività e posizionamento delle destinazioni siti Unesco per lo sviluppo delle economie locali’. Dopo 4mila interviste a turisti italiani e stranieri e 1.000 interviste a imprese locali nei 21 territori partner, è emerso che i siti Unesco italiani si confermano un volano straordinario di sviluppo turistico e territoriale, ma anche che strategie di rete più efficaci e investimenti in comunicazione possono essere determinanti per superare alcune criticità che ad oggi impediscono di liberare l’effettivo potenziale.
Se dieci anni fa la motivazione “cultura” era solo al settimo posto tra i motivi di scelta di una vacanza in Italia, per il quarto anno consecutivo si colloca al primo posto. Il valore aggiunto dei siti Unesco è rappresentato dall’Alta riconoscibilità: l’85% degli intervistati conosce il significato del riconoscimento; il 74% era consapevole della presenza di un sito nella destinazione scelta; il 71% ha dichiarato che la presenza del sito ha influito sulla scelta.
Di contro, prosegue la nota, emerge una spesa contenuta: quella media giornaliera (71 euro) resta al di sotto della media nazionale. Poi il gap di comunicazione digitale: se il web è determinante per il 48% dei turisti, i social media incidono solo per il 12% (contro una media nazionale del 47%). Infine la percezione debole tra le imprese: appena il 24% utilizza il brand Unesco nelle campagne di marketing e comunicazione.
“I dati – afferma Loretta Credaro presidente Isnart – dicono che i siti Unesco hanno un grande potenziale attrattivo. Occorre però mettere in campo politiche promozionali di rete. È questa la spinta che ha portato alla nascita di Mirabilia, progetto speciale che coinvolge 21 Camere di commercio e Unioncamere. L’obiettivo è rafforzare l’identità dei territori, valorizzare le aree interne e aprire nuove occasioni di business per le imprese”.