giovedì, 25 Aprile 2024

Istat certifica crollo turismo: stranieri e italiani non viaggiano

La pandemia ha frenato il turismo in tutto il mondo e nei primi 8 mesi del 2020 le notti trascorse nelle strutture ricettive nell’Ue sono state circa 1,1 miliardi (stime Eurostat) con un calo di oltre il 50% rispetto allo stesso periodo del 2019. I dati provvisori dell’Italia relativi ai primi nove mesi dell’anno forniti dall’Istat sono in linea con il trend europeo (-50,9% sul 2019, con quasi 192 milioni di presenze in meno).

Il comparto alberghiero è quello in maggiore sofferenza: le presenze registrate nei primi nove mesi del 2020 sono meno della metà (il 46%) di quelle rilevate nel 2019, mentre quelle del settore extra-alberghiero il 54,4%.

Calano del 68,6% le presenze di turisti stranieri (erano 190 milioni nel 2019). Dei turisti stranieri presenti nel trimestre estivo del 2020, quasi la metà (47,4%) è rappresentata dai tedeschi (storicamente i principali clienti esteri delle strutture ricettive italiane); seguono i clienti provenienti da Svizzera e Liechtenstein (con una quota dell’8,6%), Paesi Bassi (8,0%), Austria (6,8%) e Francia (5,6%). Praticamente nulle le presenze dei clienti provenienti dagli Stati Uniti (0,7%) che erano una delle prime tre nazionalità di provenienza della clientela estera.

Molto danneggiate le grandi città d’arte che registrano un crollo del 73,2% delle presenze, mentre nel 2019 erano state circa un quinto delle presenze totali. A livello territoriale le flessioni più consistenti delle presenze hanno interessato di più le Isole (-62,7% rispetto all’anno precedente) e le regioni del Nord-ovest (-61,9%); solo la ripartizione del Nord-est registra una variazione che, sebbene anch’essa molto consistente (-45,7%), risulta meno ampia di quella media nazionale (-50,9%).

Dalle prime stime effettuate a livello regionale, risulta che le flessioni del numero di presenze siano maggiori, rispetto allo stesso periodo del 2019, nel Lazio (-73,6%), in Campania (-72,2%) e in Liguria (-71,9%). Diminuiscono drasticamente i viaggi degli italiani per motivi di lavoro (-59%) e, in misura minore ma comunque ampia, quelli per vacanze (-23%). Quanto al solo periodo estivo luglio-settembre l’Istat registra un -74,2 milioni di presenze e quelle negli esercizi ricettivi sono complessivamente il 63,9% rispetto all’anno precedente. Il calo è dovuto soprattutto alle presenze dei clienti stranieri, sono soltanto il 39,7% rispetto allo stesso trimestre del 2019; per i clienti italiani sono l’86,2%.

Per leggere il report dell’Istat clicca qui.

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