Sarà un inverno positivo per il turismo nostrano, soprattutto grazie agli italiani. Dall’ultima indagine congiunturale organizzata dal Ciset-Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica, presso un campione rappresentativo di imprese turistiche italiane, si prevede un aumento degli arrivi stranieri dell’1% tra novembre 2016 e aprile 2017 e +1,4% nelle presenze. Più sostenuto l’incremento della domanda italiana: +1,8% per i flussi e +1,5% per le notti rispetto all’inverno 2015-16, a fronte di una crescita più contenuta del fatturato totale, intorno al +0,7%. Stabile invece la propensione degli italiani a fare vacanza all’estero.
Secondo gli intervistati, la congiuntura economica continua a tenere banco nelle decisioni di vacanza degli italiani, mentre è soprattutto la questione sicurezza a guidare le scelte dei turisti stranieri.
La Germania sarà il cliente top anche per l’inverno 2016-17, seguita da Francia e Giappone, mentre tendenzialmente stabili gli arrivi da Usa e Regno Unito. Tra gli altri mercati europei spiccano Scandinavia, Danimarca, Benelux, Spagna, Polonia, Romania e Ungheria, oltre che Russia. Tra quelli extraeuropei Sud America (Brasile e Argentina in testa), Cina, Corea, Emirati Arabi e Sud Africa.
Saranno il Sud Italia e le Isole le mete preferite degli italiani per l’inverno: gli operatori si attendono infatti una crescita decisamente più sostenuta del turismo domestico tra novembre e aprile. E sempre le Isole insieme al Nord Italia saranno in proporzione le destinazioni più gettonate dai turisti stranieri. Arte e cultura, fitness e benessere, agriturismo e turismo verde rappresenteranno i segmenti più popolari per la prossima stagione invernale, seguiti dal turismo montano, dalle crociere e dal turismo termale tradizionale. In leggera ripresa il turismo d’affari, stabile quello per convegni e congressi.
Per gli italiani che invece opteranno per una vacanza all’estero le destinazioni preferite saranno quelle europee a breve-media distanza, localizzate prevalentemente in Sud ed Est Europa (Spagna e isole, Grecia e isole, ma anche Croazia e Slovenia). In leggera crescita, per gli operatori, anche il Nord Europa (Regno Unito e Scandinavia) e le Americhe, così come l’Asia Nord-Orientale, in particolare la Thailandia.