C'è il turismo sportivo italiano al centro di uno studio della società di consulenza turistica Jfc, di cui è amministratore unico Massimo Ferruzzi. Le regioni italiane dove si concentra la massima quota di società sportive è la Valle d'Aosta, con 277 società ogni 100mila abitanti, al contrario la Campania è la meno "attiva" con 77 società, seguita dalla Puglia con 82 e dal Lazio e Sicilia con 101.
L'attività aggregativa svolta dalle società e associazioni sportive italiane si sviluppa anche con l'organizzazione di eventi sportivi al di fuori del Comune di appartenenza: infatti il 39,1% organizza eventi in altre zone.
I motivi che fanno scegliere una destinazione rispetto ad un'altra per l'organizzazione degli appuntamenti sportivi che si svolgono in località diverse da quella di residenza, sono legati al "fattore qualità della località" (29,3%), seguito dal "fattore economico" (23,7%) e da quello "logistico".
Sul fronte della logistica, le associazioni chiedono il "maggior numero di impianti sportivi e palazzetti" (16,9%), seguito da un'"offerta ricettiva più ampia" (15,3%) e da "impianti più nuovi" (8,5%). Sul fronte della qualità della località si chiede una organizzazione efficiente, garanzia di sicurezza, ed "un livello elevato di accoglienza". Infine, sul fronte economico, le società puntano agli "aiuti dell'Amministrazione" (13,7%), come pure alla possibilità di avere a disposizione "prezzi agevolati per gli impianti" (13,3%). Motivo di scelta è anche un generico "costi accessibili a livello generale" (11,2%) e la certezza di avere "facilitazioni economiche per le società" (10,9%).
Tra le mancanze di cui più spesso le società lamentano, vi sono i bagni pubblici, un maggior numero di impianti e la necessità di abbattere barriere architettoniche per i disabili.