domenica, 22 Dicembre 2024

In Israele aprono nuovi hotel di lusso

Dopo il periodo di stasi causato dalla pandemia, finalmente nel 2022 si è tornato a vedere segni di ripresa, con gruppi e marchi di lusso che hanno investito in Israele costruendo resort e alberghi dalle 4 alle 5 stelle per offrire ai viaggiatori di tutto il mondo location ideali sia per business che per il divertimento, ma senza mai rinunciare al comfort.
Stay Eilat ad Eilat, The Blend a Nazareth, Theodor Boutique Hotel e The David Kempinski a Tel Aviv hanno aperto lo scorso anno. Nel 2023 saranno invece aperti Swell Beach Hotel ad Ashdod e Pullman Hotel a Gerusalemme. Sono poi iniziati i lavori del Midbar ad Arad che dovrebbero essere completati entro il 2025.
Inoltre, entro il 2026, verranno aggiunte fino a 4.000 camere lungo un’estesa costa che parte da Eilat fino al Mar Morto, aumentando sostanzialmente le strutture ricettive esistenti.

“Se il 2022 è stato l’apripista che ha dato inizio alla nascita di nuovi hotel su tutto il territorio di Israele, il 2023 creerà le fondamenta per quello che speriamo diventi un trend – spiega Kalanit Goren, Consigliere per gli Affari Turistici, Ambasciata d’Israele e direttrice Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo in Italia – Lo scorso anno sono stati 81,9 mila gli italiani che hanno deciso di visitare Israele; un numero contenuto se paragonato alle cifre pre-pandemia (nel 2019 il Paese ha accolto 181,2 mila turisti italiani), ma che invece dimostra il desiderio di tornare a viaggiare, considerando che le porte di Israele sono state aperte ufficialmente al turismo solo a marzo 2022 e solo tre mesi dopo, a maggio, senza alcuna restrizione. Alla luce di queste considerazioni sono davvero rilevanti gli arrivi registrati a fine 2022 (2,67 milioni di turisti in tutto l’anno) e va in questa direzione l’espansione dell’offerta alberghiera con l’aggiunta di camere e nuove strutture in tutto il Paese. Questa crescita dell’offerta contribuirà, oltre ad ampliare la possibilità di scelta dell’accommodation, anche alla riduzione dei costi del viaggio, permettendoci di ospitare più visitatori internazionali”.

(photo credits Tel-Aviv)

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