Bankitalia: città d’arte al top, su la spesa degli stranieri

ANSA/ANDREA MEROLA


Rallenta, rispetto al forte recupero del 2023 quando aveva segnato un +16,8% ma sale ancora la spesa dei turisti stranieri in Italia nel 2024, con un andamento che continua in crescita anche nei primi mesi del 2025. Secondo i dati diffusi dalla Banca d’Italia il surplus ha raggiunto 21,2 miliardi di euro, pari all’1% del Pil, come nel 2019.

La spesa dei viaggiatori stranieri in Italia è aumentata del 5% in termini nominali. Secondo i dati provvisori relativi al primo trimestre 2025, l’avanzo della bilancia turistica è stato superiore del 15% rispetto allo stesso trimestre 2024 con una crescita della spesa del 6,4%. Secondo l’istituto centrale “sono aumentate soprattutto le entrate da alcuni paesi dell’area dell’euro, principalmente Germania e Spagna, e dall’Asia; per i viaggiatori provenienti dall’America, il contributo positivo dei turisti canadesi ha più che compensato quello negativo degli statunitensi”. La spesa dei viaggiatori italiani all’estero è cresciuta del 4,5% in termini nominali, dello 0,9% in termini reali. La spesa è aumentata soprattutto nei paesi dell’area dell’euro e per motivi di vacanza.

Fra le aree geografiche gli analisti della Banca d’Italia sottolineano come “dopo le difficoltà create dalla crisi pandemica, il Centro Italia è tornato a essere la prima area geografica per entrate turistiche, con una quota pari al 27,4% sul totale. Seguono il Nord-Ovest (26%) e il Nord-Est (25,6%), che l’anno precedente deteneva il primato. È ulteriormente cresciuta la quota della macroarea Sud e Isole, al 18,2% (il valore più elevato dall’inizio delle serie storiche nel 1997, quando era circa il 10%).

Inoltre, scorrendo l’indagine della Banca d’Italia sul turismo internazionale, si legge come “anche nel 2024 il contributo maggiore all’aumento delle entrate turistiche dell’Italia è venuto dai viaggi per vacanze, che rappresentano il 62,6% della spesa totale. L’incidenza dei soggiorni culturali e nelle città d’arte è ancora cresciuta, raggiungendo il 56,4% del totale della spesa per vacanze, confermandosi come la tipologia preferita dai turisti stranieri”. Anche le entrate riconducibili a soggiorni presso laghi e luoghi di montagna sono aumentate, mentre vi è stato un lieve calo per le mete balneari, che comunque costituiscono oltre un quinto della spesa per vacanze in Italia. Il numero di viaggiatori per motivi di lavoro e affari è rimasto invariato rispetto al 2023, mentre le corrispondenti entrate sono cresciute del 7,1%.

Per la ministra del Turismo Daniela Santanchè, “il +5% in termini nominali della spesa turistica estera è un dato ancora più significativo se pensiamo alla normalizzazione dei flussi post-pandemia: i turisti spendono di più, e questo è indice di un turismo di qualità che genera valore reale sui territori, riconfermando che non dobbiamo più contare solo le presenze, ma le risorse che i visitatori lasciano, rafforzando il tessuto economico locale. Continuiamo su questa rotta – conclude la ministra –, con l’obiettivo di consolidare un turismo che genera valore, occupazione e sviluppo diffuso su tutta la nazione”.

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