Enogastronomia e lotta alla siccità: la ricetta dell’imprenditore per il turismo siciliano


Riceviamo e volentieri pubblichiamo il commento di Diego Cusumano, vignaiolo e fondatore con il fratello Alberto dell’omonima etichetta di vini e tra i più noti imprenditori siciliani sugli ultimi dati Bankitalia che certificano un calo nelle presenze turistiche nel primo semestre.

“E’ chiaro che parliamo di un periodo che non beneficia dell’incoming estivo (in Sicilia la ‘stagione’ inizia a Pasqua), però è anche vero che la Sicilia, prima fra tutte le regioni d’Italia, può e deve guardare alla destagionalizzazione. E quindi questo dato è un brutto indicatore.

Abbiamo potenzialità, clima, paesaggi e risorse naturali (si pensi soltanto all’Etna) e storico-artistiche per avere turismo di qualità tutto l’anno. Ma non le stiamo valorizzando, anzi. Eppure il turismo enogastronomico potrebbe essere il propellente che ci può far fare uno scatto in avanti enorme.

Il turismo enogastronomico, ma soprattutto quello enologico che porta tanti turisti ad avvicinarsi e a scoprire anche l’incanto delle nostre campagne e montagne, oltre a quello delle coste e delle isole è il vero volano dell’aumento di presenze, italiane ma ancor più straniere, che peraltro vanno incrementare il turismo fuori stagione e al di la dei circuiti più battuti, se non in overturism. L’esperienza in cantina e nel territorio, abbinata al mare, è il mix perfetto per il turista ma soprattutto per la nostra regione che vede così rinascere luoghi dimenticati.

Noi imprenditori la nostra parte la stiamo facendo, con impegno e sacrificio. E’ però – sottolinea Cusumano – ora compito di Stato, relativi Ministeri e Regione fare la loro parte e andare oltre i proclami. La Sicilia, spiega l’imprenditore e vignaiolo, ha bisogno di una programmazione lungimirante, una road map ragionata, pluriennale e coerente di investimenti, che è sempre mancata.

Bisogna investire, subito, con urgenza – conclude Diego Cusumano – in primis per strade, con particolare impegno sulla viabilità interna, servizi al turismo non solo italiano ma estero (a partire dalle indicazioni in lingua) e soprattutto sull’acqua che è la nostra più grande sfida. Acqua per dissetare i campi, le terre, la natura, i siciliani e gli stranieri. Perché la Sicilia può e deve diventare uno dei luoghi più attrattivi d’Italia, non solo per fare le vacanze, ma anche per vivere, abitare, intraprendere, fare impresa e progredire”, conclude Cusumano.

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