sabato, 27 Aprile 2024

Solo 30,3% delle imprese turistiche è puntuale nei pagamenti

Dagli alberghi ai tour operator, passando per le agenzie di viaggio sono in difficoltà circa 70 mila imprese turistiche italiane. Solo una su tre infatti, il 30,3%, ha saldato alla scadenza le fatture ai fornitori, mentre quasi il doppio, il 58,7%, ha pagato entro un mese e  l’11% ha regolato i conti con oltre 30 giorni di ritardo. Le aziende puntuali sono inferiori di ben  4,8 punti percentuali alla media delle imprese italiane in generale, pari al 35,1%, anche se i ritardi gravi, oltre i 30 giorni, sono invece inferiori alla media italiana. A livello settoriale sono i comparti dei tour operator e delle agenzie viaggi a godere di maggior salute, con pagamenti puntuali nel 35,8% dei casi e solo un 6,3% di ritardi gravi. In difficoltà gli alberghi, virtuosi solo nel 28% dei casi, a fronte di pagamenti con oltre un mese di ritardo pari al 12,5%.

 A diffondere i dati è lo Studio Pagamenti, aggiornato a fine marzo 2016, realizzato da CRIBIS D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nelle business information, che ha studiato i comportamenti di pagamento delle imprese italiane nel settore del turismo.

“I tempi dei pagamenti sono uno degli indicatori dello stato di salute delle imprese – commenta Marco Preti, amministratore delegato di Cribis D&B -. E’ importante sottolineare però che se si guardano i ritardi gravi oltre i 30 giorni, cioè i ritardi che pregiudicano la solidità finanziaria e la liquidità del fornitore, la situazione è meno grave rispetto ad altri settori. I ritardi gravi sono infatti l’11%, contro una media nazionale del 13,8%. Il turismo è quindi un settore che sicuramente ha risentito della crisi, ma che sotto certi aspetti ha saputo resistere”.

Confrontando i dati attuali con quelli del 2010 emerge che le imprese turistiche puntuali nel 2010 erano il 56,7%, una percentuale che si è praticamente dimezzata passando al  30,3% di oggi (-26,4 punti percentuali).  Nel caso del comparto dei tour operator e delle agenzie di viaggi si è addirittura passati dal 74,1% di imprese puntuali del 2010 all’attuale 35,8%. 

 

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