Pesa anche sul settore agroalimentare il crollo del 58% della spesa dei viaggiatori stranieri in Italia nel 2020 arrivando a toccare appena 16,6 miliardi di euro. Lo fa notare Coldiretti sulla base dei dati di Bankitalia, sottolineando che l’emergenza Covid è costata complessivamente 23 miliardi di mancati introiti al turismo straniero, un conto destinato a salire con lo stop alle vacanze invernali sulla neve.
Si tratta di un vuoto pesante che grava sul sistema nazionale per le mancate spese anche in alloggio, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. Il cibo, precisa la Coldiretti, è la principale voce del budget delle famiglie in vacanza in Italia con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche.
Ad essere colpite sono state soprattutto le città d’arte, storiche mete del turismo dall’estero con trattorie, ristoranti e bar praticamente vuoti, ma in difficoltà anche gli agriturismi dove gli stranieri in alcune regioni rappresentavano tradizionalmente oltre la metà degli ospiti nelle campagne.
Ora a preoccupare sono gli effetti dello stop al turismo invernale destinato ad avere effetti anche all’attività dei rifugi e alle malghe con la produzione di latte e formaggi; proprio dal loro lavoro dipende la sopravvivenza delle strutture agricole che svolgono un ruolo fondamentale per il presidio del territorio contro il dissesto idrogeologico, l’abbandono e lo spopolamento.