A Roma è stata presentata ‘Cantine d’Italia 2016’, guida di Go Wine dedicata ai turisti del vino. Una pubblicazione che, sottolineano i curatori, “privilegia il racconto per condurre il lettore a conoscere meglio cosa si cela dietro un calice di vino: storie di uomini e donne del vino, storie di famiglie italiane innamorate della loro terra, investimenti lungimiranti da parte di uomini che hanno deciso di dedicare parte della loro vita a favore di un’idea di vino”.
Il volume che punta a valorizzare la grande accoglienza italiana in cantina cresce nell’edizione 2016 con oltre 680 cantine selezionate, ed altre 60 inserite nella speciale rubrica ‘da conoscere’ al termine di ogni regione.
Sono 231 le ‘Impronte d’eccellenza’ per l’enoturismo, oltre 3.500 i vini segnalati, 1.500 gli indirizzi utili per mangiare e dormire. Nella classifica per regioni ai vertici troviamo la Toscana con 47 impronte, seguita da Piemonte (43) e Veneto (37). Sono 17 le Cantine che raggiungono il vertice delle “Tre Impronte Go Wine”: Badia a Coltibuono (Toscana); Bellavista (Lombardia); Ca’ del Bosco (Lombardia); Capezzana (Toscana); Castello di Modanella (Toscana); Castello di Verduno (Piemonte); Bisol (Veneto); Emo Capodilista – La Montecchia (Veneto); Ferrari (Trentino); Florio (Sicilia); Fontanafredda (Piemonte); Lungarotti (Umbria); Malvirà (Piemonte); Masciarelli (Abruzzo); Mastroberardino (Campania); Planeta (Sicilia); Tenuta Vicchiomaggio (Toscana).
231 sono le ‘Impronte Go Wine’: massimo riconoscimento attribuito dalla Guida. Rappresentano l’eccellenza nel campo dell’enoturismo nazionale e costituiscono una sorta di segno ideale che Go Wine assegna alle cantine che hanno conseguito un alto punteggio nella valutazione complessiva su sito, accoglienza e profilo produttivo.
La Guida Cantine d’Italia 2016 è edita dall’associazione Go Wine, con la collaborazione di Massimo Zanichelli che intervista in apertura del volume dieci uomini e donne del vino.