L’Italia batte Francia e Spagna nella percezione del turista come meta enogastronomica. Lo rivela un’indagine sul ruolo dell’enogastronomia nel turismo presentata dall’amministratore delegato di Enit Roberta Garibaldi durante gli Stati generali del turismo di Chianciano Terme. Tra i trend in Italia, la ricerca individua l’identità dei territori di produzione, la sostenibilità sociale, la possibilità di vivere gli spazi aperti mentre le quattro principali visioni emerse da parte degli operatori sono quelle di preservare, sviluppare, fare rete e promuovere.
Per il turista italiano, nel 2021, tra le cinque top attività enogastronomiche più fruite nel corso di un viaggio, al primo posto, c’è quella di mangiare piatti tipici del luogo in un ristorante locale, non di una catena; per quello straniero, al primo posto, quella di recarsi al ristorante per un’esperienza culinaria memorabile.
Tra gli italiani, nel corso dei loro viaggi, il 42% ha svolto almeno 5 o più esperienze enogastronomiche, mentre tra gli stranieri il 95% ha effettuato almeno una o più esperienze. Ancora, tra i turisti italiani, il 60% ha un interesse nel trovare un hub enogastronomico nella destinazione visitata, una percentuale che sale al 66% tra i turisti stranieri. Il 48% sempre dei vacanzieri italiani manifesta il desiderio di pernottare in un hotel a tema cibo e vino, il 56% tra i turisti che viaggiano per motivi enogastronomici. Tra gli italiani, infine, il 64% ha il desiderio di partecipare ad eventi e proposte che abbinano l’enogastronomia all’arte, il 70% tra gli appassionati.