Evento senza precedenti ieri sui cieli della Bielorussia ai danni di un passeggero che volava a bordo di un aereo Ryanair in viaggio da Atene a Vilnius. Il passeggero in questione è Roman Protasevich, ex direttore del canale indipendente Nexta, voce dell’opposizione bielorussa. Il giornalista, infatti, era in viaggio su un volo Ryanair quando, in circostanze ancora tutte da capire, l’aereo è stato costretto ad un atterraggio di emergenza a Minsk, dove Protasevich è stato arrestato, poiché figura nella lista dei ricercati per “terrorismo ed estremismo” compilata dalle autorità del Paese.
Da quel che emerge dalle prime ricostruzioni, Protasevich, prima di salire a bordo aveva avuto il sospetto di essere seguito. Poi, quando ormai il velivolo era vicino ai confini con la Lituania (ma in pieno spazio aereo bielorusso), è scattato il parapiglia. L’aeroporto di Minsk ha infatti dichiarato che l’aereo è atterrato dopo aver lanciato un allarme di minaccia di bomba e che sono stati i piloti stessi a chiedere l’atterraggio. Ma stando alla testata indipendente Meduza, il capo delle comunicazioni all’aeroporto internazionale di Vilnius, Lina Beischene, ha invece detto che a bordo dell’aereo “c’è stato uno scontro tra un membro dell’equipaggio e un passeggero”. Da qui l’esigenza di scendere a terra. Nexta ha indicato che, secondo le sue informazioni, la ‘rissa’ con l’equipaggio è stata causata da ufficiali del KGB, secondo i quali c’era dell’esplosivo a bordo. Di conseguenza il pilota è stato costretto a richiedere un atterraggio di emergenza (perché a Minsk, e non a Vilnius, che pure era più vicino, al momento non è chiaro). Sia come sia, appare invece certo che un caccia MiG-29 delle forze aere bielorusse è stato fatto decollare per scortare a Minsk il volo Ryanair. Sembra che sia stato il presidente bielorusso “in persona” a dare l’ordine di far atterrare l’aereo a Minsk. Una volta a terra i passeggeri sono stati sottoposti ai controlli di sicurezza e a quel punto è scattato il fermo per Protasevich, che vive in esilio già dal novembre del 2020. L’episodio ha mandato su tutte le furie il presidente della Lituania Gitanas Nauseda. L’UE, a stretto giro, ha chiesto l’immediato rilascio di tutti i passeggeri che in serata – ha annunciato la stessa commissione – sono ripartiti con lo stesso aereo per Vilnius. L’episodio è stato duramente condannato all’unisono dai presidenti del Parlamento Ue, David Sassoli, della Commissione Ursula von der Leyen, del Consiglio Charles Michel e dall’Alto rappresentante Ue Josep Borrell. E da tutte le principali cancellerie, da Parigi a Berlino, da Londra a Roma. Il ministro degli Esteri irlandese, Simon Coveney, ha denunciato come atto di “pirateria” di Stato il dirottamento da parte delle autorità bielorusse dell’aereo Ryanair.