Controllo aereo in tilt, altra giornata di caos in Gran Bretagna
31 Luglio 2025, 11:42
EPA/ANDY RAIN
Caos nel trasporto aereo nel Regno Unito ieri pomeriggio con ripercussioni in mezzo mondo dopo che un “guasto tecnico” ha causato il blocco temporaneo di decolli e atterraggi in tutti i maggiori scali britannici proprio nel pieno delle vacanze estive.
La portata del problema è apparsa ben presto in tutta la sua gravità, con le principali compagnie aeree, a partire da British Airways, che annunciavano il coinvolgimento di gran parte dei loro voli e avvertivano di ritardi e cancellazioni. Soprattutto perchè nel giro di un’ora l’intoppo tecnico era stato risolto ma ormai le ripercussioni erano generalizzate e destinate a durare per ore. Il caos si è presto esteso, coinvolgendo anche i voli in arrivo nel Regno, a partire dagli scali irlandesi di Dublino e Belfast che hanno segnalato ritardi, e a cascata il resto del mondo mentre sui social media venivano postate immagini dei turisti bloccati e i commenti dei tanti in collera per i continui disagi nel trasporto aereo nazionale.
La natura del problema non è stata inizialmente ipotizzata, ma tutto fa pensare a un glitch informatico. Mentre Heidi Alexander, ministra dei Trasporti nel governo laburista di Keir Starmer, ha fatto sapere di essere stata informata della situazione che ha causato il blocco temporaneo, confermando la spiegazione generica di “un guasto tecnico”, oltre a dirsi in contatto costante con le autorità dell’aviazione civile. Intanto però il sistema del controllo aereo è finito sotto processo. Uno dei dirigenti di Ryanair, Neal McMahon, ha chiesto le dimissioni del responsabile di Nats, Martin Rolfe. “È scandaloso che i passeggeri siano nuovamente colpiti da ritardi e disagi a causa di questa continua cattiva gestione”, ha tuonato McMahon.
La lista di precedenti è in effetti lunga. In marzo, in quel caso a causa dell’incendio nella sottostazione elettrica di North Hyde che aveva scatenato un blackout capace di paralizzare per ben 18 ore l’aeroporto londinese di Heathrow, principale scalo britannico ed europeo, erano rimasti bloccati centinaia di migliaia di passeggeri gettando nel caos il traffico aereo. Si era scoperto poi che l’amministratore delegato della società di gestione dell’aeroporto, Thomas Woldbye, non poté essere contattato nel momento di massima emergenza perchè dormiva e, malgrado alcuni tentativi, non si riuscì a svegliarlo.
Un altro guasto tecnico al sistema informatico si era verificato alla fine di agosto del 2023, sempre nel pieno del periodo di vacanze, anche in quel caso limitando per ore le capacità operative delle torri di controllo del Regno.
Il caos scoppiato negli aeroporti della Gran Bretagna ha determinato problemi anche ai voli diretti in Italia, coinvolgendo i cittadini che dovevano rientrare nel nostro Paese. La normativa stabilisce che le tutele per i passeggeri previste in caso di ritardi prolungati o cancellazioni si applicano anche ai voli (di linea, charter, low cost) in partenza da un aeroporto situato in un Paese non comunitario, con destinazione un aeroporto comunitario, qualora la compagnia aerea sia comunitaria. Per RimborsoAlVolo, i problemi tecnici che hanno coinvolto gli aeroporti della Gran Bretagna rientrano nelle cause di forza maggiore non imputabili alla responsabilità delle compagnie aeree, ma anche in questi casi i diritti dei viaggiatori devono essere garantiti dai vettori.