Il 10 dicembre al Metropolitan di New York ospiterà una mostra dedicata alla Disney. Bisogna prenotare il biglietto online, avere il certificato del vaccino e indossare la mascherina per tutto il tempo della visita.
“La città sta tornando a vivere”, ha detto il presidente del Met, Dan Weiss, presentando alla stampa il programma dei prossimi mesi tra cui la nuova ‘period room’ creata da Hannah Bealcher, sceneggiatrice di ‘Black Panther’, che si è ispirata all’Afrofuturismo, una corrente artistica che “proietta le persone di discendenza africana nel futuro”.
Proposte interessanti anche al Whitney con la retrospettiva ‘Mind, Mirror’ su Jasper Johns che spinge ad aggiungere una trasferta a Philadelphia dove, al museo d’arte della città,è in corso fino al 13 febbraio la mostra ‘gemella’: entrambe raccontano specularmente 65 anni di arte di Jasper Johns.
Al MoMA la scoperta sarà Sophie Tauber-Arp, 400 opere su un arco di 40 anni tra arti applicate, murali, design, sculture di un’artista morta nel 1943 che è stata anche ballerina Dada e editor di riviste. Il Guggenheim dedica la sua rotonda a Vasily Kandinsky con una vista a ritroso che parte dagli ultimi anni in Francia per risalire agli inizi a Monaco di Baviera, ma presenta anche la prima retrospettiva nordamericana della britannica premio Turner Gillian Wearing (‘Wearing Masks’).
Un piccolo gioiello infine al Jewish Museum: fino a maggio è resta aperta ‘La Lepre con gli occhi di Ambra’, ricostruzione della storia della famiglia Ephrussi celebrata nel memoir del 2010 del ceramista e scrittore Edmund de Waal. La mostra è firmata da Elizabeth Diller, la ‘starchitect’ della High Line in collaborazione con de Waal, e ricostruisce le dimore degli Ephrussi mettendo al centro la collezione di netsuke, piccolissime sculture giapponesi dell’epoca Edo salvate da una cameriera che le nascose in un materasso durante la seconda guerra mondiale e restituite alla famiglia dopo la sconfitta del nazismo.